L’ULTIMO VIAGGIO DI WALLER  
 

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Per Waller è la storia della sua fine. Oggi è il suo ultimo giorno; insieme al tronco ferroviario, che a lungo ha segnato la sua vita, viene messo fuori servizio, a riposo. Al mattino sogna di quando è nato, alla sera si avvia verso la morte. Durante l'ultima giornata, al ritmo dei colpi di martello con i quali batte le traversine delle rotaie, ricorda ancora una volta la sua vita. Christian Wagner, nato nel 1959 , ha fatto una ballata da una materia che era stata trattata anche in un reportage televisivo. Wallers letzter Gang, tratto molto liberamente dal brillante romanzo Die Strecke di Gerhard Kopf, è un lungo, crepuscolare sguardo di addio su un paesaggio, e sulla Storia che si è svolta in esso. Il film di Wagner unisce i concetti di spazio e di tempo fondendoli insieme; nel film il presente è a colori e il passato è in bianco e nero. Waller (Rolf Illig) camminando si rivede da giovane (Herbert Knaup, Lola rennt) e in un momento il film torna indietro nel tempo di cinquantanni. Il mondo di Waller non ha ne porte ne finestre, bensì un corridoio senza fine, senza muri ma con pareti di vetro, infrante dall'alito del vento. Attraverso il presente guarda dentro di se come all'interno di un carillon, piccolo melodramma che può significare tutto e niente. Durante la guerra Waller ha amato una ragazza, Angelika (Crescentia Dünsser), la figlia di un industriale e amica di Rasch. Rasch, amico di Waller, deve partire per la guerra e non ritornerà più indietro; Waller viene trasferito a Sibratshause, perche specializzato nel controllo delle rotaie, e quindi indispensabile al servizio ferroviario, Anche Waller deve arruolarsi e al suo ritorno ritrova Angelika. Ed è l' Amore, in uno scenario anni Cinquanta dove regna un senso di benessere. Al cinema si proietta Riso amaro. Waller purtroppo non può sposare Angelika perchè è troppo povero, però entrambi si amano lo stesso e dal loro amore nasce una bambina. Angelika però muore durante il travaglio. Negli anni Cinquanta questo film si sarebbe potuto annoverare tra i film cosiddetti "patriottici". In Wallers letzter Gang il dramma lacrimoso si pone come die Puppe in der Puppe, ma siccome Wagner vuole evitare ogni emozione forte, non se ne viene più fuori. I ricordi di Waller s'interrompono sempre, ogniqualvolta lo spettatore riesce adabbandonarsi alle situazioni melodrammatiche presenti nel film. Wagner cerca rifugio, da quella paura istintiva nei confronti della nostalgia, in una poetica incerta. Il film è intessuto delicatamente.


 

 

 

 

Wallers letzter Gang è un film bello perche crudo. L'intendimento della storia, nel film di Wagner, è contrario a quello presente nel romanzo dal quale è stato tratto il film. Camminando sui binari arruginiti e sulle traversine marce e pensando al suo amico, alla figlia e alla patria come se fossero al di fuori della sua stessa storia, Wallers si accanisce contro gli sterpi che trova sul suo cammino. Poco prima di scomparire definitivamente nella nebbia lo si vede avvicinarsi ad un ponte, la cui parte centrale è stata rotta o demolita. Discendendo la scarpata come se volesse finire nel crepaccio, con passo tenace prosegue la sua via. Lungo il suo percorso risale alle tappe della sua vita e pensa a cosa avrebbe potuto fare per migliorarle. Comunque Wagner continua la sua strada lungo la linea secondaria di Allgäu, come se non esistesse alcuna frattura tra il passato e il presente.